Nel Corso del 2005 abbiamo avuto la fortuna di conoscere il concittadino Professor Chiesa docente presso il dipartimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Torino.
Durante un incontro è emersa l'opportunità di collaborare al progetto PICPOT del Politecnico di Torino in qualità di consulenti Radioamatori.
Il progetto PICPOT infatti prevedeva la realizzazione da parte degli studenti del politecnico di un piccolo satellite (13cm di lato) operante sulle nostre frequenze in banda UHF.
A questo punto, oltre a fornire consigli su come attrezzare la stazione di terra del Politecnico abbiamo deciso di realizzarne una seconda presso la sezione di Bra, da utilizzare come stazione di back-up per la ricezione di questo satellite e per poter fare attività satellitare in genere dalla sezione.
Abbiamo quindi acquistato il seguente materiale:
Durante le prime prove abbiamo avuto alcuni problemi con il Control Box G5400. Probabilmente a causa di cortocircuiti, è bruciato il trasformatore. Abbiamo dovuto quindi procedere alla sua sostituzione ed abbiamo montato connettori MIL lato rotore e DB9 lato control box per evitare ulteriori problemi. Potete trovare informazioni in questa pagina.
Per quanto riguarda le antenne, abbiamo deciso di iniziare con le UHF e VHF e di dedicarci alle frequenze piu alte in un secondo tempo. Abbiamo quindi acquistato una Yagi 16 elementi incrociata per le UHF e una semplice 9 elementi per le VHF montata in polarizzazione orizzontale (entrambe della Tonna). Purtroppo queste non si sono rivelate una buona soluzione. Il loro ROS (montandole come da manuale) nonostante diversi tentativi di sostituzione dei cavi e dei connettori, è sempre risultato pessimo (2,5:1 in VHF e anche peggiore in UHF). Le connessioni all'antenna UHF sono state modificate ed ora il ROS è buono (< 1,5:1) anche se non abbiamo ancora la certezza che la polarizzazione sia perfettamente circolare. Se interessati, potete vedere alcune foto di come è stata modificata l'antenna cliccando qui. In VHF il problema non è stato ancora risolto. Nonostante questo il sistema funziona a sufficienza ed abbiamo già a log alcuni QSO.
Per completare il nostro parco antenne abbiamo inoltre realizzato una antenna ad elica per le VHF (nella pagina HW & SW trovate la descrizione di come è stata realizzata)che é ottima per le comunicazioni con la Stazione Spaziale Internazionale. Il segnale ricevuto è ottimo come dimostrato da questo video (3.7MB) ma non abbiamo ancora avuto l'occasione di effetuare alcun QSO.
Per le frequenze superiori abbiamo recuperato una parabola da 3m di diametro in disuso e stiamo attrezzando un sistema di puntamento azimuth-elevazione. L'obbiettivo é di utilizzarla per ricevere le bande dei 23cm, 12cm, 6cm e 3cm.
Come già accennato sopra, nell'ambito del progetto PiCPoT del Politecnico di Torino, abbiamo messo a disposizione una stazione di terra (ricevente) in alternativa a quella realizzata presso il Politecnico. Purtroppo, a causa dell'imminente trasloco dalla vecchia alla nuova sede, in occasione del lancio di PiCPoT la nostra stazione é stata installata temporaneamente in un campo vicino all'abitazione di Marco IW1DGG, permettendoci, anche se in modo un po' precario, di essere pronti la sera del 24 Luglio 2006 a ricevere il primo segnale di PiCPoT.
Tramite SMS eravamo in contatto con gli studenti presenti a Baikonur (Russia) e
tramite internet seguivamo gli sviluppi della situazione, in attesa di buone notizie.
Purtroppo verso mezzanotte e’ arrivata la triste notizia: IL LANCIATORE
ERA SCOPPIATO e con lui PiCPoT e gli altri satelliti a bordo, 18 in tutto (articolo di Bra Oggi). La delusione
é stata grande, soprattutto visto il lungo lavoro di preparazione.
In ogni caso, durante l'attesa abbiamo avuto la possibilità di ricevere altri satelliti
confermando il corretto funzionamento del sistema. In particolare abbiamo ascoltato
molto bene i satelliti CO55 e CO57 (segnale morse ricevuto da CO55
- 8MB e CO57 - 800kB) decodificandone la telemetria
(plot del segnale morse decodificato).
La nostra collaborazione con il Politecnico di Torino e con il Professor Chiesa, non è terminata con il fallito lancio di PiCPoT. Nonostante non fosse previsto un secondo lancio, grazie all'esperienza acquisita con PiCPoT, il Professor Chiesa e il suo gruppo hanno iniziato lo sviluppo di un nuovo satellite, chiamato E-Star. Il satellite è stato progettato utilizzando le dimensioni standard dei Cube-Sat, in modo da potergli trovare più facilmente "un passaggio" su un lanciatore. Il satellite è stato poi scelto nel gruppo di satelliti che troveranno posto sul primo volo del lanciatore europeo VEGA.
Questa volta, la nostra collaborazione con il politecnico è stata maggiore. Abbiamo infatti progettato e realizzato la scheda di telemetria/telecomando del satellite (sostanzialmente un TNC KISS) e la nostra stazione di terra sarà quella primaria. Dal momento che il satellite è più semplice del precedente, abbiamo fatto si che il protocollo di comunicazione sia lo standard radioamatoriale AX.25 ad una velocità di 1200bps, permettendo quindi ad ogni OM di ricevere e decodificare il segnale del satellite. Stiamo ancora valutando con il Politecnico la possibilità di istituire una sorta di diploma speciale per chiunque riesca ad ascoltare il segnale del satellite e ci faccia avere i pacchetti ricevuti.
Potete trovare maggiori informazioni sulla home-page mantenuta dagli studenti del politecnico di Torino, o sulla nostra home page dedicata.